Salviamo la pesca artigianale italiana
Russo (Unicoop): “Il futuro del mare inizia dal nostro piatto”
Intervento diretto di Pasquale Russo Presidente Dipartimento Nazionale Pesca dell’Unicoop.
“In un’Italia che cambia, tra intelligenza artificiale, globalizzazione e agricoltura verticale, c’è un patrimonio che rischia il silenzio: la pesca artigianale. Quella fatta di mani callose, reti calate all’alba, barche piccole e sapienza tramandata. Quella che non solo porta pesce fresco sulle nostre tavole, ma custodisce una parte essenziale dell’identità italiana.
Oggi questo settore, che ha forgiato secoli di cultura costiera e cucina mediterranea, è in pericolo. E non è solo una questione di economia, ma di civiltà.
Una crisi silenziosa ma profonda
Negli ultimi trent’anni abbiamo perso oltre il 50% della nostra flotta peschereccia. Le imbarcazioni sono sempre meno, i pescatori sempre più anziani (età media 53 anni) e le nuove generazioni faticano ad avvicinarsi a un mestiere che, tra burocrazia, vincoli ambientali e instabilità del reddito, appare sempre più impervio .
Nel frattempo, le importazioni di pesce aumentano. Sulle nostre tavole arrivano prodotti anonimi, spesso surgelati, pescati altrove, lontani da qualsiasi legame affettivo o culturale. Il pesce italiano, invece, è storia: è la triglia di scoglio dell’Argentario, la seppia dell’Adriatico, la spatola dello Stretto di Messina, la sardella calabrese, il tonno di Favignana. È memoria collettiva.
Perché la cucina italiana ha “radici” nel mare. La nostra tradizione gastronomica marinara non esisterebbe senza quei piccoli pescatori che ogni giorno fronteggiano maree e incertezze. Il loro pescato non solo alimenta ristoranti e mercati, ma è anche l’anima della dieta mediterranea.
Ogni piatto di pesce “vero” racconta un territorio. E ogni rete calata nel rispetto del mare custodisce un ecosistema che si rinnova. La pesca artigianale è parte della nostra biodiversità culturale.
Ma la rotta si può invertire, serve coraggio politico e consapevolezza sociale. Il Programma Nazionale Triennale della Pesca 2025–2027, adottato dal Ministero dell’Agricoltura, punta a valorizzare le piccole marinerie, sostenere il ricambio generazionale, favorire il consumo di pesce locale, creare sinergie tra pesca, turismo e sostenibilità .
Anche il progetto AMEAP, promosso da UNICOOP, propone un modello innovativo: cooperative, startup, logistica di prossimità e valorizzazione del pescato locale per rilanciare l’economia costiera e creare nuovi lavori per i giovani.
Noi cittadini, dobbiamo Iniziare da un gesto semplice ma potente: scegliere pesce locale. Chiedere nei ristoranti e nelle pescherie da dove viene quel pesce. Premiare la qualità e la trasparenza. Educare i nostri figli alla stagionalità e al rispetto del mare.
E poi sostenere le reti di cooperazione, i mercati del pescato fresco, le piattaforme digitali che mettono in contatto diretto pescatori e consumatori. È anche una questione di democrazia alimentare.
La pesca artigianale italiana non è folclore. È futuro. È uno dei pochi settori capaci di unire sostenibilità, lavoro vero e bellezza.
Lasciare morire i piccoli pescatori significa amputare un pezzo di Paese. Salvarli, invece, è un atto di amore per l’Italia che resiste, per il Mediterraneo che respira e per una cultura gastronomica che il mondo ci invidia.
È tempo di gettare le reti non solo nel mare, ma nel futuro”.








